Paesaggi e tecniche… Postproduzione

Ho deciso di espandere la parte relativa alle tecniche di scatto ragionando su vari tipi di fotografie classici della fotografia di paesaggio.

La fotografia di paesaggio, può essere divisa in molti generi, proviamo a vedere i principali:

Paesaggio naturale terrestre.

Paesaggio naturale marino. (Presenza dell’acqua Laghi)

Paesaggio con elementi dove è presente l’intervento dell’uomo.

Paesaggio notturno. (Compreso l’astrofotografia paesaggistica)

Il paesaggio naturale terrestre, cioè quello nel quale si trovano elementi naturali può essere rappresentare tanti tipi di fotografie, le montagne, le cascate, paludi, boschi, deserti….

Il paesaggio naturale marino, cioè quello che ritrae elementi naturali dove il mare è il soggetto principale.

Il paesaggio con elementi dove è presente l’intervento dell’uomo, cioè tutte le situazioni in cui anche se potrebbero essere foto naturali è presente un struttura edificata dall’uomo.

Il paesaggio notturno, cioè la fotografia che viene ripresa nelle ore notturne, vedi la fotografia delle paesi, città, ma anche quella di aree naturali dove è presente il cielo in evidenza con le stelle e la luna.

Ho scelto di suddividere la fotografia di paesaggio in questa quattro grandi aree perché è così facile anche poter arrivare a descrivere le varie tecniche di scatto.

Nella prima parte di questo scritto si è parlato in generale su la fotografia di paesaggio e di come impostare la fase di scatto adesso vorrei parlare di tecniche particolari prendendone una per una spero con una sequenza che sia di facile comprensione.

La fotografia di paesaggio naturale ci mette molto spesso di fronte a delle problematiche, per esempio scattare una fotografia tutta a fuoco quando c’è un elemento in primo piano e poi un soggetto molto lontano, fotografare una cascata con acqua in movimento volendo sfruttare al massimo l’effetto che questa può regalarci. Fotografare un zona dove è presente una grande differenza di gamma dinamica come può essere una zona con tante ombre molto scure e zone molto luminose. Fotografare in una zona boschiva o arida dove possiamo catturare particolari e texture che possono regalarci fotografie interessanti, già queste varianti ci danno la possibilità di raccontare alcune tecniche di ripresa molto interessanti, ne elenco qualcuna che penso debba essere patrimonio e che il fotografo naturalista debba padroneggiare abbastanza bene.

Il Focus stacking

La tecnica del Bracketing (manuale e automatico)

Tecniche di ripresa e esempi pratici

Postproduzione e sinergie tra le varie tecniche di ripresa.

Il Focus Stacking è una tecnica che permette tramite più scatti di realizzare una fotografia che ha al suo interno gli elementi o parte di essi completamente a fuoco anche quando la profondità di campo determinata dal diaframma non lo permette. Cosa significa, se io ho una fotografia con un soggetto in primo piano e uno nella zona di sfondo e li voglio entrambe a fuoco dovrò per forza di cose trovare il modo di realizzare una foto completamente a fuoco o più foto che poi saranno unite in postproduzione, questa ultima tecnica è il focus stacking, la ripresa in focus stacking può essere manuale o automatica. Per ripresa manuale, si decide quanti scatti fare in funzione dei piani che desideriamo a fuoco, potrebbero essere 3, ma anche 5 dipende dal diaframma usato e dalle distanze in gioco tra i vari elementi della fotografia, automatico, è una funzione della macchina fotografica noi decidiamo il punto di messa a fuoco e lei scatterà un numero di fotografie che noi impostiamo, lei muovendo il motore dell’autofocus, non tenendo conto dei soggetti, ma solo dell’intervallo che abbiamo impostato scatterà le fotografie. Il risultato è che avremo è un numero di fotografie con la stessa inquadratura, ma con zone di fuoco differenti. (il sistema automatico viene molto usato in macro fotografia per realizzare foto di insetti tutto a fuoco).

La parte di postproduzione…

Si aprono le fotografie selezionandole tutte insieme e portandole in Photoshop cosi che le avremo tutta aperte insieme in ACR (Adobe camera raw), meglio in Lightroom si selezionano tutte e sincronizzate e dopo lo sviluppo si aprono come livelli in Photoshop, suggerisco di non usare la fusione automatica dei livelli di Photoshop perché crea della maschere che molto spesso non garantiscono un buon risultato, invece quando abbiamo i livelli possiamo fare noi delle maschere cosi da portare in vista le aree che desideriamo siano visibili di ogni livello.

Il Bracketing dell’esposizione è una funzione della macchina fotografica perciò guardare il libretto delle istruzioni della macchia sicuramente aiuta, questo permette di scegliere un numero di fotografie che verranno scattate in automatico dalla macchina come minimo 3 ma possono essere 5,7, ecc.

In questo caso farà tre fotografie, un a 0, una a +1stp e una a -1stp.

L’importante di questa tecnica fotografica è capire la sua potenzialità e finalità e cioè sopperire alla mancanza di gamma dinamica delle macchine fotografiche, cosa significa, se scattiamo una fotografia al tramonto avremo per forza di cose necessita di poter vedere gli elementi non direttamente illuminati dal sole o in ombra, il bracketing dell’esposizione ci permette di avere fotografie con una luminosità corretta nelle varie aree, come si può capire possiamo anche in questo caso farlo in automatico vedi la figura sopra, decideremo il numero di fotografie e come dovranno essere esposte, o in manuale scegliendo noi come gestire i scatti. Se per la funzione automatica le cose sono veramente semplici una volta deciso il numero dei scatti e l’esposizione da dove iniziare a scattare si fa partire la sequenza e così avremo la serie di fotografie da elaborare.

Una nota importante come scegliere l’esposizione di scatto?

Quando abbiamo scelto di quanto sovra esporre e sotto esporre le fotografie abbiamo un’altra scelta importante da fare dove posizionare l’esposizione della prima fotografia, questo ci permette di avere delle fotografie che potremo fondere meglio, mi spiego meglio, l’esposimetro può leggere in quattro modi, se legge l’intero fotogramma avremo una media di tutte le aree, se legge in spot leggerà un punto del fotogramma, questo per dire che la fotografia del bracketing a più alta esposizione, cioè più luminosa sarà quella che dovrà essere esposta correttamente per le aree più in ombra, una volta compresa questa, come fare una volta fatta la lettura dell’esposizione con esposimetro a 0, aumentiamo il tempo di scatto fino ad avere una corretta esposizione questo farà in modo che si sposta di un certo numero di /3 di stop l’esposizione, vediamo quanti sono e sottraiamoli alla esposizione corretta. Cosa ci permette questa cosa, delle tre fotografie che scattiamo, una che ci deve garantire la lettura delle ombre, questa sarà la fotografia principale perché nel bracketing useremo le due con esposizione più bassa per recuperare le aree più luminose, facciamo un classico esempio se fotografiamo un tramonto contro luce, ma davanti a noi abbiamo una casa, la parte in ombra sarà nera, ecco noi dobbiamo fare in modo che la fotografia che più alta esposizione del bracketing ci permetta di vedere le zone in ombra, le altre foto diciamo 2 o 4 o 6 ecc…. Saranno tutte uno stop in meno di quella foto li. Diciamola ancora in un altro modo se inquadriamo il tramonto e mettiamo l’istogramma corretto per la parte in luce avremo sicuramente la parte destra della curva che spianata a destra.

A dir poco come questo istogramma qui sopra, dalla condizione in cui l’esposimetro è a zero dobbiamo aumentare il tempo di scatto fino ad avere un istogramma corretto, il valore in terzi di stop lo dobbiamo togliere dal bracketing, così da avere la fotografia più luminosa del nostro bracketing alla esposizione delle ombre. Come si chiama in un altro modo questa cosa compensazione dell’esposizione.

Chiudiamo con un ultimo considerazione se abbiamo deciso un braketing a tre fotografie e per avere le parti in ombra superiamo uno stop, significa che non potremmo avere le zone in ombra alla giusta esposizione, questo che significa, che per avere un bracketing che ci dia come risultato il recupero della gamma dinamica dell’intera fotografia quando nella inquadratura vediamo che la gamma dinamica è molto ampia per avere un recupero che funziona dobbiamo aumentare il numero degli scatti da tre a cinque, anche sette, se non nove, è qui che si passa al bracketing manuale.

Il Bracketing manuale è fondamentalmente utilizzato se la macchina non ti permette di impostare due cose un tempo maggiore di 30 secondi, oppure non ti fa scegliere un numero di scatti sufficienti a coprire la gamma dinamica, ragioniamo su questa cosa.

La mia inquadratura dopo aver impostato iso e diaframma per avere un istogramma corretto cioè esposto sulle ombre supera i 30 secondi.

La mia inquadratura dopo aver impostato iso e diaframma presenta delle aree in ombra completamente chiuse, senza dettaglio e delle zone di luce completamente bruciate, facendo un bracketing automatico la foto per le ombre è ancora illeggibile in queste, la foto per le luci continua a essere bruciata.

Nei due casi sovra esposti abbiamo bisogno di un bracketing manuale. Il classico esempio di bracketing manuale è la fotografia notturna dove ci sono zone completamente in ombra e zone delle luci completamente sovraesposte come impostiamo la fase di scatto il ragionamento è semplice viste le considerazioni precedenti, prima di tutto dobbiamo impostare ISO e diaframma in questo potrei usare un modo diverso mettiamo ISO e il tempo a 30 secondi e vediamo che diaframma avremo per poter leggere le ombre, se abbiamo l’istogramma vediamo quando questo sarà staccato da sinistra, se otteniamo un diaframma che è superiore di F4 siamo a cavallo, in alcuni casi anche F2.8 potrebbe andarci bene, dobbiamo solo essere sicuri della messa a fuoco e che le fotografie siano nitide. Cosa succede se invece il diaframma trovato o le fotografie non sono sufficientemente nitide o ancora scure, siamo costretti a fare dei scatti con tempi più lunghi, questo lo possiamo fare in B (Bulb) partendo o da 60 secondi o addirittura da 120 secondi.

Una volta trovato il punto d’inizio faremo tanti scatti fino ad ottenere la foto con più alta luminosità esposta per le luci. Potremmo arrivare anche a 17 fotografie partendo da 120 secondi per arrivare a una fotografia da 1/500 di secondo.

La parte di postproduzione…

Il bracketing ha molteplici modi per essere elaborato e portato ad una fotografia.

Uno semplice con due o tre fotografie per mezzo di maschere di livello e un pennello, o anche tramite delle selezione che generano maschere. La cosa si complica quando ci sono tempi lenti e movimento dei soggetti che compongono la fotografia, un esempio classico è il movimento delle barche nel porto in una fotografia marina, molti fotografi non risolvono questa cosa se si vedono tante fotografie con bellissimi bracketing, ma le barchette sono fantasmi in mare un trucco per questa cosa e fare delle fotografie correttamente esposte per fermare il loro movimento, alzando l’ISO e grazie alle maschere possiamo sistemare anche questo problema.

Cosa succede se la gamma dinamica impone un grande numero di fotografie, ci sono molti metodi per elaborare vediamone qualcuno.

Il primo sicuramente è tramite le maschere di luminosità, non entro nella parte di utilizzo anche perché il web è pieno di tutorial e video, importante è capire la filosofia utilizzare, in una fotografia ad alta gamma dinamica dobbiamo fondere le varie fotografie in modo da utilizzare le zone delle varie fotografie correttamente esposte, questo si ottiene tramite le maschere di luminosità. Ci sono delle azioni gratuite o dei pennellini che le creano, ma ci sono anche dei veri e propri plugin che fanno il lavoro sporco di fusione in modo buono, va comunque mantenuta una certa post produzione della fusione per avere il risultato finale.

Tecniche di ripresa e esempi pratici

Una cosa di cui ho parlato poco e come procedere allo scatto, all’atto della pianificazione è buona cosa specialmente quando si fa parecchia strada e si hanno pochi giorni se non ore, pianificare bene il nostro tempo, direi addirittura decidere già in fase di pianificazione le posizioni, per poi lasciare la scelta della composizione nella fase di montaggio attrezzatura.

Per questo scegliere in funzione dell’orario il posto dove fotografare, cioè decidere per ogni posto, se meglio alba o tramonto, controllare se per qualche motivo dovuto al meteo non si potrà scattare e mettere in programma una soluzione alternativo, scegliere tre punti compositivi (Gmaps/Earth), decidere la priorità, decidere inquadratura orizzontale, verticale, panoramica.

Un esempio pratico: tramite GEarth si può avere una visualizzazione tridimensionale del luogo, con la visualizzazione Street view si possono veder anche punti di ripresa.

Per vederlo nel browser cliccare qui

Per vederlo nel broswer Clikkare qui

Comprendere per le inquadrature scelte quale setup è necessario, mm obbiettivo, filtri, comprendere la gamma dinamica per i momenti scelti.

Capire se necessario focus stacking o/e bracketing.

Sequenza di montaggio, arrivati sul posto verifica condizioni, decidere se proseguire con il montaggio, partire dal mettere lo zaino in posto sicuro, montare il cavalletto, mettere in bolla la testa, controllare prima di montare la camera a mano libera la composizione, verificare punti nei dintorni, installazione della camera, verifica composizione e scatto di prova, montare holder filtri, verifica con polarizzatore, attenzione al cielo per macchie dovute a polarizzazione, se c’è acqua polarizzare l’acqua.

Decidere in funzione della composizione e della conformazione il tipo di GND. Controllare esposizione.

Decidere se montare ND e calcolare i tempi.

Predisporre lo scatto remoto.

Esempio:

Una classica passeggiata sera in inverno a Roma sul lungo Tevere ci permette di trovare una vasta gamma di composizioni sia dalla parte alta dei muraglioni che dalla sponda del Tevere. Una classica fotografia di Roma è da Ponte Umberto I qui si possono scattare sia fotografie con grandangolo che con teleobbiettivo, nella mia ultima uscita ho portato anche il 100-400 e ho scattato questa fotografia.

La fase di scatto, arrivato sul ponte non è semplice trovare posto, se si arriva una mezz’ora prima del tramonto è meglio, si piazza il cavalletto si livella la macchina, a questo punto si cerca la composizione che è un classico, la messa a fuoco sul ponte e poi in manuale, la lunghezza focale per questa composizione è 142mm, le impostazioni di scatto sono state ISO 100, F11, e una braketing di 9 scatti partendo da 30 secondi a scendere di uno stop per volta.

Suggerimenti quando si scatta con un teleobbiettivo, non si deve in nessun caso toccare la macchina, una volta impostata, si controlla con l’APP del produttore della macchina fotografica e si gestiscono i vari scatti con i tempi a scendere di stop in stop, 30sec, 15,sec, 8sec, 4sec, 2sec, 1 sec, 1/2sec, 1/4sec 1/8sec, 1/16sec.

La Post produzione per unire i Raw utilizzo un plugin che facilita enormemente il lavoro di post produzione, è il Blending v2.1 del TM panel

Ma andiamo per step cosi come procedo.

Aprendo in Bridge la cartella che contiene i raw li seleziono tutti e poi faccio tasto destro cosi:

E poi apri in Camera raw. Questo sarà il risultato:

Avremo a sinistra tutti i files prendo come foto master il file che ha istogramma diciamo piu corretto, poi tenendo premuto SHIFT seleziono il più scuro e poi il più chiaro, cosi da avere tutti i files selezionati:

A questo punto scelgo il profilo NEUTRO, e poi regolo esposizione in modo da avere un file abbastanza de contrastato, con ombre aperte e bianchi recuperati, flaggo la correzione dell’ottica, e della rimozione dell’aberrazione cromatica, tutti gli altri parametri sono a zero non con le impostazioni di default di Camera Raw.

A questo punto faccio Apri, si aprirà photoshop e avremo tante schede aperte per tanti file raw che avevamo in Camera Raw, qui utilizzeremo il plugin Bending v2.1 la prima funzione servirà a riunire tutti i files in un’unica scheda mettendoli in ordine

Troveremo perciò questa situazione:

Tutte le schede saranno raggruppate in una scheda soltanto con i file messi su livelli in ordine dal più chiaro al più scuro. A questo punto sempre tramite il plugin blending v2.1 faremo la l’unione dei vari livelli con le esposizioni a diverse luminosità (il plugin come vedete nell’immagine sopra seleziona tutti i livelli e questa cosa deve essere sempre mantenuta mentre lavora)

Cliccando su Blending Options potremo scegliere quale lavoro farà il plugin:

Io scelgo sempre tutte e quattro le spunte poi eliminerò i livelli che non mi ritornano utili nella fase di postproduzione. Clicchiamo su Process Selected Layers, questa fase è un po’ più lunga perché il plugin elabora la fusione tra i vari livelli restituendoci della azioni da fare. La prima è il controllo della esposizione del SDR.

Questa è la condizione come vedete  l’istogramma nel campo SDR può essere recuperato utilizzando lo slide Esposizione

Il risultato è un miglioramento della luminosità generale della fotografia, non sono necessari altri interventi e si preme OK. A questo punto si riaprirà Camera Raw e adesso potremo lavorare sulla fotografia come fosse un Raw, per quanto mi riguarda in questa fare opero controllando ancora l’istogramma. Regolando l’esposizione e controllando il contrasto dell’immagine tramite la curva.

Dopo aver fatto questi controlli sull’immagine procedo con OK.

Il risultato saranno una serie di livelli il primo che consideriamo è quello denominato “Blend – ACR Finalize”, questo vede il Filtro Camera Raw, sul quale abbiamo operato il recupero di Esposizione, e la curva per il contrasto, su questo Filtro possiamo sempre operare delle correzioni. Poi abbiamo il Livello “Blend Color Split” questo opera un ottimo recupero dei colori della fotografia.

Prima:

Dopo:

Ma come si vede chiaramente la parte del Cielo è particolarmente scialba in questo livello, perciò creiamo una maschera per non applicare tale intervento sul cielo.

Tenendo permuto il tasto ALT creaiamo la Maschera.

Come si vede il cielo adesso mantiene la sua componente di colore.

Vediamo adesso il livello Gotham Mood, se possiamo avere un miglioramento di questa fotografia.

Prima

Dopo

Per come interviene sulla fotografia aumentando molto la luminosità, io applico una nuova maschera che esclude il cielo anche in questo caso, ma ho già in mente un’altra regolazione per restituire all’immagine una componente di contrasto presente nella scena reale.

Il contrato lo gestiamo controllando per mezzo della regolazione Valori Tonali come la luminosità si sviluppa nella scena, come vedete la parte di ombre e di luci ha della aree dove non ci sono informazioni, spostando i triangoli e portandoli a contatto con l’inizio della curva restituiamo contrasto a tutta la scena.

Ci sono degli interventi su questa fotografia che desidero fare il primo avere un cielo più interessante, lo ottengo aumentando la saturazione solo per il cielo, mascherando la parte del primo piano.

Vorrei anche intervenire su la zona a sinistra della fotografia dove ci sono zone di blu che non mi convincono.

Con una regolazione tonalità e saturazione mascherata nera sul blu e ciano completamente desaturata spennello sulle aree che voglio correggere, i tetti.

Prima

Dopo

Maschera

A questo punto si può dire che la fotografia sia finita, ci sono delle cose che ancora mancano, eliminazione elementi di disturbo, la Gru, il filo che attraversa la parte bassa in acqua, creo un livello unico con CTRL+SHIFT+ALT+E

Tramite lo strumento rimuovi passo sul filo, come sopra, e sulla gru come sotto, in più step

Con il pennello clone tolgo l’alone dal cielo e sistemo la cupola.

Questo è il risultato, adesso do un po’ di nitidezza alla fotografia prima del salvataggio, creo un livello con oggetto avanzato. E apro il Filtro Camera Raw, vado nella finestra dettagli e provvedo cosi, metto lo slide dettagli a 100, tenendo premuto ALT sposto lo slide della mascheratura in modo tale da vedere dove applicare la nitidezza, lo stesso faccio per il raggio con il tasto ALT premuto vedo a quali dettagli applico la nitidezza, più sono fini più dovrà essere piccolo il raggio, in fine la nitidezza con questo slide si determina il fattore di intervento.

Questo è il risultato, la postproduzione per quanto mi riguarda su questa fotografia si ferma qui, è chiaro che si possono fare ulteriori interventi creativi secondo le nostro gusto, Dodge and Burn, Orton e Glow, eventuale Vignettatura.

La fotografia finita secondo la mia interpretazione, cliccando sull’immagine si apre il file sul web

Questa guida ha lo scopo di mostrare come realizzo i miei scatti e come interpreto questo genere fotografico, presto aggiungerò un esempio relativo alle paesaggio marino, dove l’utilizzo i filtri.