Avifauna focus stacking

Il focus stacking è una tecnica usata in macro fotografia e nella fotografia di paesaggio, ci consente di unire più fotografie per ottenere una foto con soggetti tutti a fuoco, in macro fotografia un soggetto piccolo fotografato moltissime volte e unite poi le tante fotografie ci restituisce una fotografia che dci permette di apprezzarne tutti i particolari, in fotografia paesaggistica sono sicuramente meno fotografie che unite ci permettono di apprezzare una scena completamente a fuoco. Nella fotografia di avifauna con soggetti su piani diversi, per via della ridotta profondità di campo possiamo avere più soggetti che avranno il punto di maggiore interesse, l’occhio a fuoco su tutti i soggetti della scena.

Prima di tutto in fase di scatto dobbiamo cercare di non muovere la macchina fotografica, avere la stessa esposizione e cosa fondamentale avere la capacità di spostare il punto di messa a fuoco rapidamente, la Canon Eos R5, ha un sistema auto focus che rileva gli occhi degli uccelli e nel caso ci sono più occhi permette di scegliere quale mettere a fuoco e poi scattare, tutto questo con molta semplicità e rapidità.

Questa tecnica la uso quasi esclusivamente per la fotografia ai Gruccioni vediamo come procedo, una volta arrivato a casa e scelto le foto da unire, le apro insieme in Adobe camera Raw.

Eseguo lo sviluppo delle due immagini insieme avendole tutte e due selezionate e poi le apro come livelli.

a questo punto con lo strumento sposta ne prendo una e la sposto sull’altra.

Photoshop mi aiuterà con delle linee guida ad avere i due file perfettamente sovrapposti, a questo punto creo una maschera bianca sul livello in vista sulla quale agirò con un pennello nero per nascondere il soggetto non a fuoco.

Questo è il risultato, i due soggetti a fuoco sono ben visibili, ma c’è un certo disallineamento del posatoio, dovuto al loro muoversi e al vento.

A questo punto prendiamo sempre lo strumento sposta. e agiamo per allineare il posatoio tra le due immagini.

In questo modo, come si vede dall’immagine sotto vanno sistemati degli aloni.

Per risolvere il problema si può agire sulle maschera migliorandola nei punti di sovrapposizione e con il timbro clone per sistemare eventuali somme identiche.

Una volta uniti correttamente i livelli bisogna fare attenzione ai bordi per via dello spostamento avremo che ci sono degli errori come in questo caso.

Aver spostato i due livelli sovrapposti genera questo problema, si risolve facilmente, facciamo una selezione e premiamo, Riempimento generativo > Genera

Questo è il risultato:

Possiamo come sempre scegliere nel caso che la generazione non è corretta o chiedergli altre varianti, naturalmente per sondi con situazioni complesse nel nostro caso è molto semplice da generare, una volta si risolveva con il timbro clone.

A questo punto si procede con l’unione dei due livelli con CTRL+SHIFT+ALT+E e si continua la normale post produzione. Così sarà la condizione dei livelli.

Il risultato finale della fotografia è questo.

Workflow Postproduzione di avifauna

Ciao, Partirei subito senza tanti giri di parole, questa sarà una raccolta delle postproduzioni su fotografie che realizzo nelel mie uscite, si parte dalla scelta in fastone e poi sviluppo e elaborazione.

Ho deciso di fare questa raccolta perche mi viene chiesto di giudicare delle fotografie, è sempre molto difficile e non  mi sento una persona che puo giudicare, posso consigliare le cose che vedo possono essere migliorate, ma partiamo…

Nelle mie uscite a Gruccioni spesso mi accade di scattare i stiaccini sul posatoio dei gruccioni, sicuramente il posatoio non è il piu adatto, ma vediamo.

Lo stiaccioniè stato sul posatoio il temo di 4 scatti, aperti in Fastone, scelto questa fotografia.

Scelgo un predefinito del 500 che porta tutti i cursori a zero e imposta, profilo NEUTRO, il profilo lente, spuntando la rimozione dell’aberrazione cromatica.

Poi passo al Pannello Base, e facci o delle correzioni per predispormi alla rimozione del rumore, questo renderà la fotografia ancora più de contrastata e senza una colorazione evidente, guardate l’istogramma.

                          Prima                                        Dopo

Questo è il risultato, i motivi delle azioni

Esposizione, aumento per riportare al valore reale, scatto sempre sotto esposto per non bruciare i bianchi.

Contrasto, de contrasto per far lavorare meglio il denoise.

Luci, le chiudo per mantenere il dettaglio

Ombre, le Apro per avere le zone in ombra leggibili.

Neri, li apro per averli leggibili.

Queste cose le faccio in questa sequenza sempre con più o meno asseconda delle fotografie.

Passo al Pannello Dettagli

Prima cosa, riduzione disturbo.

Per fotografie sotto a ISO 2000 do un valore intorno a 40

Questo lavora ci metterà un po’ asseconda della vostra scheda GPU.

Toglierà il rumore e genererà un file DNG copia del RAW, lavoreremo sulla nitidezza su questo.

Prima cosa mascheriamo dove dovrà agire la nitidezza (pulsante ALT premuto)

Poi diamo con il cursore nitidezza

Ci dobbiamo fermare quando vediamo che sul piumaggio inizia a vedersi della grana, direi almeno 55 punti, la foto sopra è sbagliata questa sotto è corretta.

Se non premete ALT non vedrete la grana che inserisce la nitidezza, tante foto sono sbagliate proprio per questo.

Il risultato è questo

Sembra che manca nitidezza, ma non sarà così alla fine della postproduzione.

Un ultima nota il raggio l’ho messo a 0,7 perché lavoro sul piumaggio di uccelli, questo può variare asseconda della conformazione delle piume, lavorate in questo caso su quelli fini, per quelle grandi nel caso si può fare un altro livello con raggio più grande in Photoshop e poi mascherare le aree con una maschera di livello.

Dettagli sempre a 100.

Facciamo apri e andiamo in Photoshop.

La prima cosa: Rimozione elementi indesiderati, composizione creiamo un livello e facciamo tutte le correzione del caso. E ritagliamo la foto per avere la composizione definitiva. In questo scatto non ce ne sono.

Adesso lavoriamo sul Colore/Saturazione, io uso il metodo LAB si può convertire o creare un oggetto avanzato e poi convertire il file per mantenere RGB nel progetto, scegliete voi, calcolate che ogni convezione raggruppa tutti i livelli. In questo caso farò oggetto avanzato così avremo tutti i livelli distinti, io mi sono creato delle azioni per fare rapidamente.

Come si lavora in LAB:

Si va in modifica e si sceglie converti profilo

Si sceglie nello spazio di destinazione LAB. Poi OK.

Si crea un livello di regolazione Curve

E si opera nei canali A e B rendendo la curva più ripida

Questo il risultato più saturo ma equilibrato.

Adesso daremo contrasto, ci sono molti modi, il più semplice, la Regolazione Valori Tonali, vediamo

Ho deformato un po’ l’immagine per spiegare

I triangoli nero e bianco ci danno l’estensione da 0 a 255 la parte bianca della curva ci dice dove sono le informazioni, in una foto così possiamo recuperare le informazioni portando i triangoli a contatto con la curva.

Ma non avremo un grande recupero sul contrasto invece spostando il cursore centrale si:

Questo il risultato.

Adesso dobbiamo decidere la risoluzioni di pubblicazione

Facendo Immagine > Dimensione Immagine

Ho scelto 5000px

Adesso do la nitidezza per finire la fotografia.

Creo un livello che unico CRTL+ALT+SHIFT+E

Imposto il metodo di fusione su Scurisci

Faccio; Filtro > Nitidezza > Nitidezza Avanzata

Qui vanno impostati i valori

Nella parte bassa li tengo impostati cosi:

E difficilmente li cambio

La parte alta la gestisco in funzione dell’immagine

Partendo dal fatto che sono sempre piume il Raggio lo metto a 0,7

Il Riduci disturbo a 3

Il Fattore lo regolo in funzione dell’immagine

Suggerimento: mettetevi con questa configurazione di visualizzazione, il pannello di fianco al punto di interesse del soggetto, (la testa) e la foto al 100%.

Mettendo e togliendo la spunta dall’anteprima potrete vedere al differenza sulla fotografia, 😉.

Questa è la situazione dei livelli in Photoshop:

Non è una cosa complicatissima.

Clicchiamo sul livello di sfondo con il destro e facciamo unico livello

Poi facciamo File > Salva con nome

Diamo il nome che preferiamo e lo salviamo nella cartella che ci fa più comodo. Io scelgo il formato .Tif, poi risalvo la fotografia per il web in formato .JPG a 8Bit con una risoluzione che mi fa più comodo potete diminuirla facendo il passaggio visto prima in Immagine > Dimensione Immagine.

La foto in HD la potete vedere qui

ACR – Colore Per punti

Foto di partenza, già elaborata con metodo Colore LAB e soggetto normalizzato, da questa condizione si può scegliere di modificare il colore dello sfondo, questa foto è stata scattata nel periodo primaverile quando la vegetazione è molto rigogliosa e verdeggiante, al tramonto rimane una componente sull’acqua di questo colore, proviamo a virare sull’arancio e il rosso lo sfondo.

Primo Campione spostato verso le tonalità arancio.

Secondo Campione spostato verso le tonalità Rosse,

Terzo campione stessa cosa.

L’importante è scegliere i punti che vogliamo controllare, e regolare anche l’intervallo di tonalità, cosi da ampliare o restringere le tonalità su cui vogliamo agire.

La foto sotto è la foto finita, chiaramente è una forzatura, ma ci permette di capire come si può ottenere un effetto di questo tipo,

Paesaggi e tecniche… Postproduzione

Ho deciso di espandere la parte relativa alle tecniche di scatto ragionando su vari tipi di fotografie classici della fotografia di paesaggio.

La fotografia di paesaggio, può essere divisa in molti generi, proviamo a vedere i principali:

Paesaggio naturale terrestre.

Paesaggio naturale marino. (Presenza dell’acqua Laghi)

Paesaggio con elementi dove è presente l’intervento dell’uomo.

Paesaggio notturno. (Compreso l’astrofotografia paesaggistica)

Il paesaggio naturale terrestre, cioè quello nel quale si trovano elementi naturali può essere rappresentare tanti tipi di fotografie, le montagne, le cascate, paludi, boschi, deserti….

Il paesaggio naturale marino, cioè quello che ritrae elementi naturali dove il mare è il soggetto principale.

Il paesaggio con elementi dove è presente l’intervento dell’uomo, cioè tutte le situazioni in cui anche se potrebbero essere foto naturali è presente un struttura edificata dall’uomo.

Il paesaggio notturno, cioè la fotografia che viene ripresa nelle ore notturne, vedi la fotografia delle paesi, città, ma anche quella di aree naturali dove è presente il cielo in evidenza con le stelle e la luna.

Ho scelto di suddividere la fotografia di paesaggio in questa quattro grandi aree perché è così facile anche poter arrivare a descrivere le varie tecniche di scatto.

Nella prima parte di questo scritto si è parlato in generale su la fotografia di paesaggio e di come impostare la fase di scatto adesso vorrei parlare di tecniche particolari prendendone una per una spero con una sequenza che sia di facile comprensione.

La fotografia di paesaggio naturale ci mette molto spesso di fronte a delle problematiche, per esempio scattare una fotografia tutta a fuoco quando c’è un elemento in primo piano e poi un soggetto molto lontano, fotografare una cascata con acqua in movimento volendo sfruttare al massimo l’effetto che questa può regalarci. Fotografare un zona dove è presente una grande differenza di gamma dinamica come può essere una zona con tante ombre molto scure e zone molto luminose. Fotografare in una zona boschiva o arida dove possiamo catturare particolari e texture che possono regalarci fotografie interessanti, già queste varianti ci danno la possibilità di raccontare alcune tecniche di ripresa molto interessanti, ne elenco qualcuna che penso debba essere patrimonio e che il fotografo naturalista debba padroneggiare abbastanza bene.

Il Focus stacking

La tecnica del Bracketing (manuale e automatico)

Tecniche di ripresa e esempi pratici

Postproduzione e sinergie tra le varie tecniche di ripresa.

Il Focus Stacking è una tecnica che permette tramite più scatti di realizzare una fotografia che ha al suo interno gli elementi o parte di essi completamente a fuoco anche quando la profondità di campo determinata dal diaframma non lo permette. Cosa significa, se io ho una fotografia con un soggetto in primo piano e uno nella zona di sfondo e li voglio entrambe a fuoco dovrò per forza di cose trovare il modo di realizzare una foto completamente a fuoco o più foto che poi saranno unite in postproduzione, questa ultima tecnica è il focus stacking, la ripresa in focus stacking può essere manuale o automatica. Per ripresa manuale, si decide quanti scatti fare in funzione dei piani che desideriamo a fuoco, potrebbero essere 3, ma anche 5 dipende dal diaframma usato e dalle distanze in gioco tra i vari elementi della fotografia, automatico, è una funzione della macchina fotografica noi decidiamo il punto di messa a fuoco e lei scatterà un numero di fotografie che noi impostiamo, lei muovendo il motore dell’autofocus, non tenendo conto dei soggetti, ma solo dell’intervallo che abbiamo impostato scatterà le fotografie. Il risultato è che avremo è un numero di fotografie con la stessa inquadratura, ma con zone di fuoco differenti. (il sistema automatico viene molto usato in macro fotografia per realizzare foto di insetti tutto a fuoco).

La parte di postproduzione…

Si aprono le fotografie selezionandole tutte insieme e portandole in Photoshop cosi che le avremo tutta aperte insieme in ACR (Adobe camera raw), meglio in Lightroom si selezionano tutte e sincronizzate e dopo lo sviluppo si aprono come livelli in Photoshop, suggerisco di non usare la fusione automatica dei livelli di Photoshop perché crea della maschere che molto spesso non garantiscono un buon risultato, invece quando abbiamo i livelli possiamo fare noi delle maschere cosi da portare in vista le aree che desideriamo siano visibili di ogni livello.

Il Bracketing dell’esposizione è una funzione della macchina fotografica perciò guardare il libretto delle istruzioni della macchia sicuramente aiuta, questo permette di scegliere un numero di fotografie che verranno scattate in automatico dalla macchina come minimo 3 ma possono essere 5,7, ecc.

In questo caso farà tre fotografie, un a 0, una a +1stp e una a -1stp.

L’importante di questa tecnica fotografica è capire la sua potenzialità e finalità e cioè sopperire alla mancanza di gamma dinamica delle macchine fotografiche, cosa significa, se scattiamo una fotografia al tramonto avremo per forza di cose necessita di poter vedere gli elementi non direttamente illuminati dal sole o in ombra, il bracketing dell’esposizione ci permette di avere fotografie con una luminosità corretta nelle varie aree, come si può capire possiamo anche in questo caso farlo in automatico vedi la figura sopra, decideremo il numero di fotografie e come dovranno essere esposte, o in manuale scegliendo noi come gestire i scatti. Se per la funzione automatica le cose sono veramente semplici una volta deciso il numero dei scatti e l’esposizione da dove iniziare a scattare si fa partire la sequenza e così avremo la serie di fotografie da elaborare.

Una nota importante come scegliere l’esposizione di scatto?

Quando abbiamo scelto di quanto sovra esporre e sotto esporre le fotografie abbiamo un’altra scelta importante da fare dove posizionare l’esposizione della prima fotografia, questo ci permette di avere delle fotografie che potremo fondere meglio, mi spiego meglio, l’esposimetro può leggere in quattro modi, se legge l’intero fotogramma avremo una media di tutte le aree, se legge in spot leggerà un punto del fotogramma, questo per dire che la fotografia del bracketing a più alta esposizione, cioè più luminosa sarà quella che dovrà essere esposta correttamente per le aree più in ombra, una volta compresa questa, come fare una volta fatta la lettura dell’esposizione con esposimetro a 0, aumentiamo il tempo di scatto fino ad avere una corretta esposizione questo farà in modo che si sposta di un certo numero di /3 di stop l’esposizione, vediamo quanti sono e sottraiamoli alla esposizione corretta. Cosa ci permette questa cosa, delle tre fotografie che scattiamo, una che ci deve garantire la lettura delle ombre, questa sarà la fotografia principale perché nel bracketing useremo le due con esposizione più bassa per recuperare le aree più luminose, facciamo un classico esempio se fotografiamo un tramonto contro luce, ma davanti a noi abbiamo una casa, la parte in ombra sarà nera, ecco noi dobbiamo fare in modo che la fotografia che più alta esposizione del bracketing ci permetta di vedere le zone in ombra, le altre foto diciamo 2 o 4 o 6 ecc…. Saranno tutte uno stop in meno di quella foto li. Diciamola ancora in un altro modo se inquadriamo il tramonto e mettiamo l’istogramma corretto per la parte in luce avremo sicuramente la parte destra della curva che spianata a destra.

A dir poco come questo istogramma qui sopra, dalla condizione in cui l’esposimetro è a zero dobbiamo aumentare il tempo di scatto fino ad avere un istogramma corretto, il valore in terzi di stop lo dobbiamo togliere dal bracketing, così da avere la fotografia più luminosa del nostro bracketing alla esposizione delle ombre. Come si chiama in un altro modo questa cosa compensazione dell’esposizione.

Chiudiamo con un ultimo considerazione se abbiamo deciso un braketing a tre fotografie e per avere le parti in ombra superiamo uno stop, significa che non potremmo avere le zone in ombra alla giusta esposizione, questo che significa, che per avere un bracketing che ci dia come risultato il recupero della gamma dinamica dell’intera fotografia quando nella inquadratura vediamo che la gamma dinamica è molto ampia per avere un recupero che funziona dobbiamo aumentare il numero degli scatti da tre a cinque, anche sette, se non nove, è qui che si passa al bracketing manuale.

Il Bracketing manuale è fondamentalmente utilizzato se la macchina non ti permette di impostare due cose un tempo maggiore di 30 secondi, oppure non ti fa scegliere un numero di scatti sufficienti a coprire la gamma dinamica, ragioniamo su questa cosa.

La mia inquadratura dopo aver impostato iso e diaframma per avere un istogramma corretto cioè esposto sulle ombre supera i 30 secondi.

La mia inquadratura dopo aver impostato iso e diaframma presenta delle aree in ombra completamente chiuse, senza dettaglio e delle zone di luce completamente bruciate, facendo un bracketing automatico la foto per le ombre è ancora illeggibile in queste, la foto per le luci continua a essere bruciata.

Nei due casi sovra esposti abbiamo bisogno di un bracketing manuale. Il classico esempio di bracketing manuale è la fotografia notturna dove ci sono zone completamente in ombra e zone delle luci completamente sovraesposte come impostiamo la fase di scatto il ragionamento è semplice viste le considerazioni precedenti, prima di tutto dobbiamo impostare ISO e diaframma in questo potrei usare un modo diverso mettiamo ISO e il tempo a 30 secondi e vediamo che diaframma avremo per poter leggere le ombre, se abbiamo l’istogramma vediamo quando questo sarà staccato da sinistra, se otteniamo un diaframma che è superiore di F4 siamo a cavallo, in alcuni casi anche F2.8 potrebbe andarci bene, dobbiamo solo essere sicuri della messa a fuoco e che le fotografie siano nitide. Cosa succede se invece il diaframma trovato o le fotografie non sono sufficientemente nitide o ancora scure, siamo costretti a fare dei scatti con tempi più lunghi, questo lo possiamo fare in B (Bulb) partendo o da 60 secondi o addirittura da 120 secondi.

Una volta trovato il punto d’inizio faremo tanti scatti fino ad ottenere la foto con più alta luminosità esposta per le luci. Potremmo arrivare anche a 17 fotografie partendo da 120 secondi per arrivare a una fotografia da 1/500 di secondo.

La parte di postproduzione…

Il bracketing ha molteplici modi per essere elaborato e portato ad una fotografia.

Uno semplice con due o tre fotografie per mezzo di maschere di livello e un pennello, o anche tramite delle selezione che generano maschere. La cosa si complica quando ci sono tempi lenti e movimento dei soggetti che compongono la fotografia, un esempio classico è il movimento delle barche nel porto in una fotografia marina, molti fotografi non risolvono questa cosa se si vedono tante fotografie con bellissimi bracketing, ma le barchette sono fantasmi in mare un trucco per questa cosa e fare delle fotografie correttamente esposte per fermare il loro movimento, alzando l’ISO e grazie alle maschere possiamo sistemare anche questo problema.

Cosa succede se la gamma dinamica impone un grande numero di fotografie, ci sono molti metodi per elaborare vediamone qualcuno.

Il primo sicuramente è tramite le maschere di luminosità, non entro nella parte di utilizzo anche perché il web è pieno di tutorial e video, importante è capire la filosofia utilizzare, in una fotografia ad alta gamma dinamica dobbiamo fondere le varie fotografie in modo da utilizzare le zone delle varie fotografie correttamente esposte, questo si ottiene tramite le maschere di luminosità. Ci sono delle azioni gratuite o dei pennellini che le creano, ma ci sono anche dei veri e propri plugin che fanno il lavoro sporco di fusione in modo buono, va comunque mantenuta una certa post produzione della fusione per avere il risultato finale.

Tecniche di ripresa e esempi pratici

Una cosa di cui ho parlato poco e come procedere allo scatto, all’atto della pianificazione è buona cosa specialmente quando si fa parecchia strada e si hanno pochi giorni se non ore, pianificare bene il nostro tempo, direi addirittura decidere già in fase di pianificazione le posizioni, per poi lasciare la scelta della composizione nella fase di montaggio attrezzatura.

Per questo scegliere in funzione dell’orario il posto dove fotografare, cioè decidere per ogni posto, se meglio alba o tramonto, controllare se per qualche motivo dovuto al meteo non si potrà scattare e mettere in programma una soluzione alternativo, scegliere tre punti compositivi (Gmaps/Earth), decidere la priorità, decidere inquadratura orizzontale, verticale, panoramica.

Un esempio pratico: tramite GEarth si può avere una visualizzazione tridimensionale del luogo, con la visualizzazione Street view si possono veder anche punti di ripresa.

Per vederlo nel browser cliccare qui

Per vederlo nel broswer Clikkare qui

Comprendere per le inquadrature scelte quale setup è necessario, mm obbiettivo, filtri, comprendere la gamma dinamica per i momenti scelti.

Capire se necessario focus stacking o/e bracketing.

Sequenza di montaggio, arrivati sul posto verifica condizioni, decidere se proseguire con il montaggio, partire dal mettere lo zaino in posto sicuro, montare il cavalletto, mettere in bolla la testa, controllare prima di montare la camera a mano libera la composizione, verificare punti nei dintorni, installazione della camera, verifica composizione e scatto di prova, montare holder filtri, verifica con polarizzatore, attenzione al cielo per macchie dovute a polarizzazione, se c’è acqua polarizzare l’acqua.

Decidere in funzione della composizione e della conformazione il tipo di GND. Controllare esposizione.

Decidere se montare ND e calcolare i tempi.

Predisporre lo scatto remoto.

Esempio:

Una classica passeggiata sera in inverno a Roma sul lungo Tevere ci permette di trovare una vasta gamma di composizioni sia dalla parte alta dei muraglioni che dalla sponda del Tevere. Una classica fotografia di Roma è da Ponte Umberto I qui si possono scattare sia fotografie con grandangolo che con teleobbiettivo, nella mia ultima uscita ho portato anche il 100-400 e ho scattato questa fotografia.

La fase di scatto, arrivato sul ponte non è semplice trovare posto, se si arriva una mezz’ora prima del tramonto è meglio, si piazza il cavalletto si livella la macchina, a questo punto si cerca la composizione che è un classico, la messa a fuoco sul ponte e poi in manuale, la lunghezza focale per questa composizione è 142mm, le impostazioni di scatto sono state ISO 100, F11, e una braketing di 9 scatti partendo da 30 secondi a scendere di uno stop per volta.

Suggerimenti quando si scatta con un teleobbiettivo, non si deve in nessun caso toccare la macchina, una volta impostata, si controlla con l’APP del produttore della macchina fotografica e si gestiscono i vari scatti con i tempi a scendere di stop in stop, 30sec, 15,sec, 8sec, 4sec, 2sec, 1 sec, 1/2sec, 1/4sec 1/8sec, 1/16sec.

La Post produzione per unire i Raw utilizzo un plugin che facilita enormemente il lavoro di post produzione, è il Blending v2.1 del TM panel

Ma andiamo per step cosi come procedo.

Aprendo in Bridge la cartella che contiene i raw li seleziono tutti e poi faccio tasto destro cosi:

E poi apri in Camera raw. Questo sarà il risultato:

Avremo a sinistra tutti i files prendo come foto master il file che ha istogramma diciamo piu corretto, poi tenendo premuto SHIFT seleziono il più scuro e poi il più chiaro, cosi da avere tutti i files selezionati:

A questo punto scelgo il profilo NEUTRO, e poi regolo esposizione in modo da avere un file abbastanza de contrastato, con ombre aperte e bianchi recuperati, flaggo la correzione dell’ottica, e della rimozione dell’aberrazione cromatica, tutti gli altri parametri sono a zero non con le impostazioni di default di Camera Raw.

A questo punto faccio Apri, si aprirà photoshop e avremo tante schede aperte per tanti file raw che avevamo in Camera Raw, qui utilizzeremo il plugin Bending v2.1 la prima funzione servirà a riunire tutti i files in un’unica scheda mettendoli in ordine

Troveremo perciò questa situazione:

Tutte le schede saranno raggruppate in una scheda soltanto con i file messi su livelli in ordine dal più chiaro al più scuro. A questo punto sempre tramite il plugin blending v2.1 faremo la l’unione dei vari livelli con le esposizioni a diverse luminosità (il plugin come vedete nell’immagine sopra seleziona tutti i livelli e questa cosa deve essere sempre mantenuta mentre lavora)

Cliccando su Blending Options potremo scegliere quale lavoro farà il plugin:

Io scelgo sempre tutte e quattro le spunte poi eliminerò i livelli che non mi ritornano utili nella fase di postproduzione. Clicchiamo su Process Selected Layers, questa fase è un po’ più lunga perché il plugin elabora la fusione tra i vari livelli restituendoci della azioni da fare. La prima è il controllo della esposizione del SDR.

Questa è la condizione come vedete  l’istogramma nel campo SDR può essere recuperato utilizzando lo slide Esposizione

Il risultato è un miglioramento della luminosità generale della fotografia, non sono necessari altri interventi e si preme OK. A questo punto si riaprirà Camera Raw e adesso potremo lavorare sulla fotografia come fosse un Raw, per quanto mi riguarda in questa fare opero controllando ancora l’istogramma. Regolando l’esposizione e controllando il contrasto dell’immagine tramite la curva.

Dopo aver fatto questi controlli sull’immagine procedo con OK.

Il risultato saranno una serie di livelli il primo che consideriamo è quello denominato “Blend – ACR Finalize”, questo vede il Filtro Camera Raw, sul quale abbiamo operato il recupero di Esposizione, e la curva per il contrasto, su questo Filtro possiamo sempre operare delle correzioni. Poi abbiamo il Livello “Blend Color Split” questo opera un ottimo recupero dei colori della fotografia.

Prima:

Dopo:

Ma come si vede chiaramente la parte del Cielo è particolarmente scialba in questo livello, perciò creiamo una maschera per non applicare tale intervento sul cielo.

Tenendo permuto il tasto ALT creaiamo la Maschera.

Come si vede il cielo adesso mantiene la sua componente di colore.

Vediamo adesso il livello Gotham Mood, se possiamo avere un miglioramento di questa fotografia.

Prima

Dopo

Per come interviene sulla fotografia aumentando molto la luminosità, io applico una nuova maschera che esclude il cielo anche in questo caso, ma ho già in mente un’altra regolazione per restituire all’immagine una componente di contrasto presente nella scena reale.

Il contrato lo gestiamo controllando per mezzo della regolazione Valori Tonali come la luminosità si sviluppa nella scena, come vedete la parte di ombre e di luci ha della aree dove non ci sono informazioni, spostando i triangoli e portandoli a contatto con l’inizio della curva restituiamo contrasto a tutta la scena.

Ci sono degli interventi su questa fotografia che desidero fare il primo avere un cielo più interessante, lo ottengo aumentando la saturazione solo per il cielo, mascherando la parte del primo piano.

Vorrei anche intervenire su la zona a sinistra della fotografia dove ci sono zone di blu che non mi convincono.

Con una regolazione tonalità e saturazione mascherata nera sul blu e ciano completamente desaturata spennello sulle aree che voglio correggere, i tetti.

Prima

Dopo

Maschera

A questo punto si può dire che la fotografia sia finita, ci sono delle cose che ancora mancano, eliminazione elementi di disturbo, la Gru, il filo che attraversa la parte bassa in acqua, creo un livello unico con CTRL+SHIFT+ALT+E

Tramite lo strumento rimuovi passo sul filo, come sopra, e sulla gru come sotto, in più step

Con il pennello clone tolgo l’alone dal cielo e sistemo la cupola.

Questo è il risultato, adesso do un po’ di nitidezza alla fotografia prima del salvataggio, creo un livello con oggetto avanzato. E apro il Filtro Camera Raw, vado nella finestra dettagli e provvedo cosi, metto lo slide dettagli a 100, tenendo premuto ALT sposto lo slide della mascheratura in modo tale da vedere dove applicare la nitidezza, lo stesso faccio per il raggio con il tasto ALT premuto vedo a quali dettagli applico la nitidezza, più sono fini più dovrà essere piccolo il raggio, in fine la nitidezza con questo slide si determina il fattore di intervento.

Questo è il risultato, la postproduzione per quanto mi riguarda su questa fotografia si ferma qui, è chiaro che si possono fare ulteriori interventi creativi secondo le nostro gusto, Dodge and Burn, Orton e Glow, eventuale Vignettatura.

La fotografia finita secondo la mia interpretazione, cliccando sull’immagine si apre il file sul web

Questa guida ha lo scopo di mostrare come realizzo i miei scatti e come interpreto questo genere fotografico, presto aggiungerò un esempio relativo alle paesaggio marino, dove l’utilizzo i filtri.

La fotografia di ritratto

Il fotografo di ritratto è sicuramente quello che ha una grande sensibilità, direi che come tutti i fotografi dovrà si avere le conoscenze tecniche e una buona dose di creatività, ma la sua caratteristica più importante è la capacità di gestire il rapporto con il soggetto chiunque esso sia, difronte avrà sicuramente persone differenti, con differenti sensibilità e caratteristiche ancora differenti, sensibilità emotive, proprio la capacità del fotografo nel saper interpretare queste sensibilità, trovare il punto d’ingresso per poter arrivare a stabilire quella connessione per poter rappresentare la persona, comprendere come mettere a proprio agio, queste sono le caratteristiche che fa in modo che le fotografie siano un momento emozionante di crescita e che nelle stesse il soggetto si ritrovi rappresentato.

Cosa serve per poter realizzare fotografie di ritratto, potrei dire che basta la macchina fotografica qualunque essa sia, infatti la fotografia di ritratto è tecnicamente semplice da ottenere, qualsiasi sia lo strumento tecnico che abbiamo a disposizione, poi certo per avere fotografie con particolari caratteristiche è necessario avere attrezzature specifiche.

Qual è la fotografia che piace a me, se dovessi scegliere tra le mie fotografie di ritratto sceglierei queste:

Mi piacciono le fotografie che ritraggono i volti delle persone, nelle quali posso sentire la loro essenza, o l’essenza che ci ho trovato io…

I generi della fotografia di ritratto sono moltissimi, non farò una lista perché solo a pensarci me ne vengono al meno una decina se non di più, perciò vorrei concentrarmi su un aspetto che è più interiore al fotografo, per capire qual è il proprio genere o meglio come trovare il proprio genere fotografico.

Scoprire il proprio genere fotografico è un viaggio personale e può richiedere tempo ed esplorazione. Ecco alcuni passi che potrebbero aiutarti a individuare il tuo stile unico nella fotografia di ritratto:

Rifletti sui tuoi interessi personali: Chiediti quali sono gli argomenti che ti appassionano di più. Potrebbe essere la natura, la moda, la cultura, o qualsiasi altra cosa. Identifica ciò che ti emoziona di più e considera come integrarlo nei tuoi ritratti.

Esplora diversi stili: Sperimenta con vari approcci fotografici. Prova a scattare ritratti in ambienti differenti, gioca con l’illuminazione, sperimenta con la post-produzione. Questa fase sperimentale ti aiuterà a scoprire cosa ti piace di più e cosa ti consente di esprimere meglio il tuo punto di vista.

Osserva il lavoro di altri fotografi: Analizza il lavoro di fotografi famosi o anche di quelli emergenti. Chiediti quali immagini ti colpiscono di più e cosa apprezzi in esse. Ciò ti aiuterà a comprendere meglio i tuoi gusti e le tue preferenze.

Ascolta le tue emozioni: Chiediti come vuoi che le persone si sentano quando guardano i tuoi ritratti. Se vuoi trasmettere gioia, serenità, drammaticità o qualsiasi altra emozione, cerca di incorporare questi sentimenti nelle tue immagini.

Sii consapevole del tuo stile unico: Ogni fotografo ha un modo unico di vedere il mondo. Osserva le tue foto passate e cerca di individuare dei pattern o elementi ricorrenti. Questi possono essere la tua firma fotografica.

Fai esperienze fuori dalla tua zona di comfort: A volte, sperimentare nuovi stili o soggetti può portare alla scoperta di passioni inaspettate. Non aver paura di allontanarti dalla tua zona di comfort.

Partecipa a workshop e corsi: Unisciti a workshop o corsi di fotografia. L’interazione con altri fotografi e l’apprendimento di nuove tecniche possono ispirarti e aiutarti a sviluppare il tuo stile.

Sii paziente e aperto al cambiamento: Il tuo stile fotografico potrebbe evolversi nel tempo. Sii aperto a nuove influenze e cambiamenti nel tuo modo di vedere la fotografia di ritratto.

Ricorda che trovare il tuo genere fotografico è un processo continuo. Sperimenta, impara da ogni esperienza e, soprattutto, divertiti nel percorso di esplorazione della tua creatività.

Adesso passiamo all’analisi di ciò che veramente può cambiare l’aspetto della fotografia e cioè, l’obbiettivo fotografico.

La scelta dell’obiettivo fotografico dipende in larga parte dal tipo di ritratto che desideri scattare e dallo stile che preferisci. Ecco alcuni tipi di obiettivi comunemente utilizzati nella fotografia di ritratto:

Obiettivo a Lunghezza Focale Fissa (50mm, 85mm, 105mm): Gli obiettivi con lunghezza focale fissa sono popolari per i ritratti perché offrono aperture più ampie, consentendo di ottenere uno sfondo sfocato (effetto bokeh) che mette in risalto il soggetto. Gli obiettivi 50mm e 85mm sono particolarmente amati per i ritratti.

Teleobiettivo (70-200mm): Gli obiettivi teleobiettivo consentono di catturare dettagli ravvicinati senza essere troppo vicini al soggetto. Sono ideali per i ritratti ambientati o quando desideri comprimere lo sfondo.

Obiettivo Grandangolare (24mm – 35mm): Se vuoi includere più dell’ambiente circostante nel ritratto, un obiettivo grandangolare può essere utile. Tuttavia, fai attenzione a non distorcere eccessivamente le proporzioni del viso.

Obiettivo Macro: Perfetto per i ritratti ravvicinati, specialmente per catturare dettagli come occhi o tratti del viso in modo estremamente dettagliato.

Obiettivo Pancake: Leggero e compatto, è ideale per ritratti di viaggio o situazioni in cui vuoi mantenere un profilo discreto.

Obiettivo con Ampia Apertura (f/1.2 – f/2.8): Gli obiettivi con aperture ampie consentono di gestire bene le condizioni di scarsa illuminazione e di ottenere un effetto bokeh pronunciato.

Scegliere l’obiettivo giusto dipende anche dalla distanza fisica tra te e il soggetto. Ad esempio, un obiettivo 85mm ti permette di mantenere una certa distanza, ideale per ritratti più intimi senza essere troppo invadente.

Ricorda che non c’è un obiettivo “migliore” assoluto, ma piuttosto una scelta che si adatta al tuo stile, alle tue preferenze e al tipo di fotografia di ritratto che desideri realizzare. Spesso, i fotografi di ritratto hanno più di un obiettivo nel loro kit per adattarsi a diverse situazioni e stili.

Io ho come obiettivo per i ritratti un 85mm f1.8, ma ho usato anche un 24-105 F4, molto dipende dalla distanza e dall’inquadratura che si vuole ottenere.

La gestione della luce

Direi che la gestione della luce è tra i fondamenti nella fotografia di ritratto, la ricerca di situazioni naturali ci porta a una ricerca che è frutto anche dell’idea di ritratto che abbiamo in mente, del contesto che abbiamo pensato. Questa breve descrizione aprirebbe il mondo delle possibilità, penso sia al fotografo che tramite la sua creatività debba svilupparla e trovare la sua espressione.

Invece c’è un campo che è diciamo è più tecnico, o meglio che prevede delle tecniche di illuminazione, cioè l’uso di illuminazione artificiale:

  1. Luce Continua:
    • Pannelli LED e Lampade continue: Offrono una fonte di luce costante e sono ideali per i ritratti in studio o in ambienti controllati. Consentono di vedere esattamente come la luce colpisce il soggetto in tempo reale.
  2. Flash Strobe:
    • Flash da Studio: Sorgenti di luce ad alta intensità che emettono una breve scarica luminosa. Possono essere utilizzati in studio per controllare la luce e creare effetti specifici.
    • Flash Speedlight (o flash esterno): Portatili e versatili, sono spesso utilizzati on-camera o off-camera. Possono essere sincronizzati con il fotocamera per catturare momenti dinamici.
  3. Softbox:
    • Accessorio che si monta davanti a una luce continua o a un flash per diffondere e ammorbidire la luce. Riduce le ombre dure, creando una luce più uniforme e delicata.
  4. Ombrelli Fotografici:
    • Ombrelli riflettono o diffondono la luce per creare un’illuminazione più uniforme. Possono essere utilizzati con luci continue o flash.
  5. Ring Light:
    • Un anello di luci LED che circonda l’obiettivo della fotocamera. Produce una luce uniforme e priva di ombre, spesso utilizzata per creare riflessi circolari negli occhi dei soggetti.
  6. Honeycomb Grids:
    • Accessorio che si attacca alla testa del flash o alla luce continua per concentrare la luce in un’area specifica, creando un effetto direzionale senza dispersione.
  7. Riflettori:
    • Superfici riflettenti, spesso bianche o argentate, utilizzate per riflettere la luce sul soggetto e ridurre le ombre. Possono essere posizionati in diverse angolazioni per modellare la luce.
  8. Gel Colorati:
    • Sottili fogli di plastica colorati applicati alle luci per modificare il colore della luce. Possono essere utilizzati per creare atmosfere specifiche o compensare tonalità indesiderate.

La scelta del sistema di illuminazione dipende dallo stile del ritratto desiderato, dal luogo di scatto e dalla disponibilità di attrezzature. L’uso sapiente di questi sistemi consente al fotografo di modellare la luce in modo creativo, aggiungendo profondità e carattere ai ritratti.

Concludo questo mio articolo con una fotografia:

La fotografia di ritratto per quanto mi riguarda è l’interpretazione di una emozione vissuta tra due umani.

Marco Venanzi

Mezza sfera di livellamento

Questo accessorio fa seguito a quanto ho scritto nell’articolo relativo al treppiede che potete leggere QUI.

Dopo aver provato senza diciamo anche per una mancanza sulla testa a due vie Sunwayfoto DT-03 della livella a bolla ho deciso di sostituire la mezza sfera di livellamento del mio treppiede con una che sia dotata di livella.

Dopo aver guardato molti articoli:

Sunwayfoto TA-75LBP

Leofoto YB-75MP

NEEWER GM004

3 Legged Thing 75mm Half Bowl

FLM HB-75

Ho scelto la EVUMO B75M, anche se la Leofoto YB-75M penso sia ottima, il motivo della mia scelta è che il treppiede ha come altezza quando tutto aperto di 10cm e questo adattatore è si corto ma ha una maniglia di serraggio che può essere estesa e permette un utilizzo più semplice. Il montaggio sul treppiede è perfetto stabilità assoluta, non ho mai avuto un treppiede cosi solido.

Conclusione, soddisfa completamente quello che mi serviva, se proprio devo trovare una cosa riguarda l’angolazione massima alla quale posso inclinare la semi sfera che per forza di cose ha un limite nel caso il movimento tenda ad abbassare la semisfera dalla parte della livella a bolla montata su di essa, il limite costruttivo dei 20° ma basta ruotare il corpo della semisfera nell’alloggiamento e può raggiungere angolazioni più elevate, stiamo parlando sempre di condizioni estreme.

E’ arrivato il momento per un nuovo treppiede e non solo…

Il treppiede è forse tra gli attrezzi fotografici che vengono più bistrattati, ho visto nel tempo tanti fotografi con favolose attrezzature che poi venivano poggiate su treppiede e testa di livello infimo, il treppiede penso sia un attrezzo insieme alla sua testa che debba essere studiato e pensato per ottenere i risultati che ci prefissiamo.

Da dove parto, per i vari generi di fotografia che mi appassionano uso:

Manfrotto 055XPROB + testa a sfera 498RC2 per il paesaggio

Manfrotto BeFree per il paesaggio in viaggio

Manfrotto 055XPROB + Redged RWC-2 Swing Head per Avifauna

Manfrotto 055XPROB + 410Junior + slitta micrometrica per la Macro

La dopo molti anni sento la necessità di migliorare la stabilità in particolare per le fotografie di Avifauna e Paesaggio, per questo motivo ho iniziato a guardare cosa fanno gli altri e quali soluzioni adottano.

La fotografia di avifauna prevede per quanto mi riguarda l’uso dell’attrezzatura più pesante, in particolare in appostamento, avere stabilita e facilità di movimento per la rapidità delle occasioni che si presentano, mi piacerebbe migliorare proprio il treppiede passare a uno più stabile, senza colonna centrale cosi da avere meno vibrazioni, ho visto che per questo genere fotografico una volta posizionato e scelto il punto di ripresa difficilmente viene spostata l’attrezzatura questo mi permette di scegliere l’altezza con calma e poi rimanere fermo.

Il Paesaggio è forse il genere che mi porta a modificare anche la testa, le testa a sfera anche se solida ha con il tempo avuto un decadimento con gioco sia sulla parte panoramica che su quella della sfera stessa, la uso da 13 anni e devo dire che mi ha soddisfatto completamente la Manfrotto 498RC2, ma adesso penso sia il caso di cambiare completamente sistema.

Le caratteristiche che mi servono sono:

Grande stabilità del treppiede, sia per avifauna che per paesaggio, un sistema di modifica rapido e trasportabile per le vari configurazioni, con il gimbal supporto fisso, per il paesaggio un sistema di livellamento a bolla rapido e preciso, la trasportabilità è diciamo una scelta che va in conflitto con la stabilità, la mia attuale configurazione si aggira intorno a i tre chilogrammi e sinceramente non desidero andare oltre anzi, desidero scendere come peso e cercare di migliorare la stabilità, questo mi fa considerare di prendere un treppiede in carbonio, materiale che grazie alle sue caratteristiche permette di aumentare la stabilità e rimanere entro pesi contenuti, a livello costruttivo il diametro delle gambe che ho preso in considerazione può variare dai 34mm ai 38mm, con pesi del treppiede che vanno da meno di 1,5 kg a 2,0 kg senza testa. Ho scelto quelle da 34mm questo mi permette di avere la parte terminale della gamba di 25mm, questo mi garantisce quando esteso tutto di avere la stabilità che desidero in particolare nella fotografia di paesaggio, per l’avifauna utilizzandolo con solo la prima estesa avrò 31mm che è più che sufficiente per avere la stabilità che cerco. Il peso del treppiede intorno ai 2kg, poi l’altezza io sono 1,8mt e 1,6mt è il giusto compromesso. La parte relativa alla sistema di collegamento tra la testa e il treppiede è la vera novità degli attuali treppiede, ho abbandonato i treppiede con la colonna centrale o quelli si più compatti che non la prevedono per scegliere quella che in inglese viene denominata “Bowl head” questa permette di inserire una semi sfera rovesciata che puoi muoversi, tramite un sistema a vite si livella e permette avere la testa posizionata in pochi secondi, il tutto risulta molto utile per la fotografia di paesaggio, invece per il gimbal si può adottare un sistema che da molta più stabilità visti i pesi in gioco che tramite un piattello che non ha alcun gioco rispetto al treppiede e viene ancorato in modo fisso.

Prima di fare la scelta ho guardato:

Benro Rhino 34C,testa a sfera VX25

Rollei Rock Solid Beta Mark II

Leofoto – Ranger LS-365C

IFOOTAGE Gazelle TC7

FLM CP-34 L4 II

Sunwayfoto T3640CM

Sirui AR-3204 Explorer

Leofoto Summit LM-364C

INNOREL RT90CM

Alla fine ho scelto; INNOREL ST344C, non è stato facile perché comunque non ha una cosa che ritengo necessaria, la bolla sulla semisfera, questa però può stare sulla testa o si può prendere una semi sfera che ce l’ha, in compenso soddisfa tutti i requisiti che cercavo in particolare altezza, diametri, peso, kit prevede sia la semi sfera che il piattello, ed ha la sua borsa, ha la possibilità di essere usato come monopiede.

Considerazioni all’apertura del pacco, fatte tutte le verifiche costruttive istallazioni serraggi, montata la testa sia gimbal che due vie, provato con la macchina istallata con le varia configurazioni, tutto è risultato regolare, solo una della gambe aveva una seconda sezione che faceva rumore strano, aperto il sistema di scorrimento trovato un pezzo di teflon montato male riposizionato correttamente, tutto è tornato perfetto. Una considerazione sul peso la mia vecchia configurazione con testa a sfera raggiungeva 1920gr, con questo nuovo treppiede arrivo a 2335 grammi, devo dire un ottima cosa per potersi anche spostare.

Considerazioni con la macchina montata nelle due configurazioni che uso, con il 500mm montato con 2X risulta estremamente più stabile rispetto al vecchio treppiede, direi che ho guadagnato un 70% di stabilità non me lo aspettavo proprio, con la testa a due vie e il 15-35 ho notato la grande versatilità della semi sfera in un attimo si mette il tutto in bolla, anche utilizzando la piccola livella a bolla che ho inserito nella testa, molto soddisfatto.

Perché non ho preso gli altri i primi tre sono classici con la testa a sfera due con colonna centrale, il IFOOTAGE Gazelle TC7 è un tre sezioni più difficoltoso da trasportare, la bolla sulla semi sfera andrebbe sotto la testa, FLM CP-38 L4 II e Sunwayfoto T3640CM costi esorbidanti senza semi sfere di difficile reperimento, Sirui AR-3204 Explorer soddisfaceva molte delle caratteristiche, ma le gambe sono da 33mm ed alto 1,5mt, il sistema di regolazione delle parte angolare non mi pare soddisfacente, il Leofoto Summit LM-364C ho un costo molto alto e avrei dovuto comunque prendere la semisfera livellante, l’INNOREL RT90CM molto bello ma più grande e pesante di quello che ho scelto.

Veniamo alla parte della testa per quanto riguarda il paesaggio, avendo la possibilità di usare la semisfera livellante “blow adapter” si può scegliere una testa a due vie che da grande garanzia di stabilità e annulla le vibrazioni. Qui ho cercato quelle che avevano alcune caratteristiche, ottima stabilità, presenza della bolla, il movimento panoramico, cercando ho trovato

Acratech Long Lens Head

Leofoto VH-30 – Leofoto VH-30R

Sunwayfoto DT-03

La prima Acratech Long Lens Head, praticamente introvabile in Europa, una su Ebay a una cifra improponibile, le Leofoto, la VH-30 non si trova, VH-30R ha la doppia panoramica che non mi piace perché pregiudica la stabilità, tutte queste pesano sopra i 440gr, ho scelto la Sunwayfoto DT-03 perché è costruttivamente solida e compatta, ha un sistema di sgancio rapido dell’arca swiss molto bello e pratico. Ho pensato di trovare una livella a bolla da inserire nel foro da 11mm che ha sopra il movimento panoramico cosi da risolvere il problema della mancanza, ma non si è rivelato adatto per via dello spazio che non permette di regolare bene la bolla.

Chiudiamo questo articolo con delle considerazioni finali, la configurazione che ho trovato per il treppiede è sicuramente più stabile, dal punto costruttivo è fondamentale che più le cose sono semplici e più funzionano, visto come vengono realizzati altri sistemi di livellamento o di ancoraggio questo dell’Innoerl è il più semplice, la parte dove si alloggia la semisfera e un corpo unico e non ha un sistema di serraggio che inserisce un punto di debolezza costruttiva, purtroppo i modelli che ho scelto non hanno la bolla sia nella semisfera livellante che nella testa a due vie, questa mancanza penso di risolverla inserendo una livella a bolla nel foro della testa a sfera o trovando una semisfera con la bolla esterna molto più pratica per il posizionamento sul campo.

ACR 16.0 – Sfocatura obiettivo…AI

La nuova versione di Adobe Camera Raw ha inserito delle nuove funzionalità che usano l’AI, la prima che ho provato è Sfocatura obbiettivo.

L’ho provata su una fotografia che per via della vicinanza dello sfondo poteva dare un risultato più piacevole.

Prima
Dopo

Il lavoro è fatto molto bene, la quantità determina quanto verrà sfocata l’area dello sfondo, in questa foto solo un punto del posatoio era focato erroneamente, per mezzo del menu migliora è possibile far lavorare correttamente lo strumento.

Correzione

Cliccando su messa a fuoco e spennellando nei punti sfocati per errore corregge la sfocatura, cliccando su sfoca applicherà la sfocatura su i punti che scegliamo di sfocare.

il risultato finale della fotografia è questo.

Etica naturalistica, in avifauna e…

La fotografia Naturalistica quale etica ha?

Provo a dare una risposta a questa domanda, per la mia esperienza non c’è differenza tra chi ne trae profitto e chi ne trae visibilità sui mezzi di informazione e social, sono alla stessa stregua. Perciò passiamo a ciò che veramente può descrivere l’etica naturalistica.

Il fotografo ha spesso tanti motivi che giustificano propri comportamenti, motivi che non hanno a che vedere con la fotografia, fra tutti il più comune è il fatto che nello stesso contesto avvengono altre pratiche umane che recano disturbo e con questa cosa si giustifica anche il proprio disturbo, non considerandolo un ulteriore, una somma a quello già presente. Frequentando uno dei parchi nazionali italiani da molti anni per motivi familiari, posso dirvi che ho visto la presenza umana salire in maniera esponenziale, tante di queste attività non si addicono a un parco nazionale, la prima direi gli spostamenti con mezzi che hanno il solo fine della passeggiata motorizzata, spesso trasformando il parco in autodromo offroad, come seconda attività, direi le inutili ascese in zone completamente naturali a piedi per il solo affacciarsi da una vetta, il tutto trasformando i sentieri in autostrade, avvolte frequentate dai ciclisti. e da centinaia di persone. In tutto questo c’è l’esplosione della fotografia naturalistica, più che altro ispirata alla conquista di un soggetto, magari scoperto tramite il tam tam delle tante forme di comunicazione moderna. facendo in modo che sullo stesso posto si radunino decine di fotografi curiosi e desiderosi di ritrarre la star del momento.

Non dirò quali sono le cose da fare o da non fare, ma darò dei suggerimenti su come affrontare l’esperienza fotografica in modo da ridurre al minimo il disturbo che comunque determineremo sempre se fotografiamo in posti naturali e no antropizzati.

Conoscere la zona, cioè andare dove abbiamo conoscenza delle condizioni di ripresa, presenza soggetti, attività degli stessi, ci sono due orari per fotografare l’alba e il tramonto, la prima sicuramente è la più indicata per arrivare sul posto, significa arrivare prima che gli animali ci possano scorgere, cioè essere nascosti un ora prima del sorgere del sole, per il tramonto la condizione è diversa, ma per chi ha conoscenza di cosa significa fotografare animali, sa che molto spesso arrivando 5 o 6 ore prima del tramonto e nascondersi rapidamente arreca poco disturbo, e come se facessimo una passeggiata e velocemente ci allontaniamo. Come avete sin qui letto, non si parla di “caccia fotografica”, ma besì di fotografia d’appostamento. la presenza del fotografo non deve essere percepita.

Ho toccato il termine “caccia fotografica” già il fatto che c’è scritto caccia non me piace, comunque è un modo errante di interpretare la fotografia naturalistica che la vedo più da Safari, animali grandi a distanze cospicue, per fotografare un acquatico, un passeriforme, la cosa è ben diversa. La fotografia diciamo scoperta ciò senza nessun ausilio per la mimetizzazione nei contesti italiani penso sia riconducibile a pochissime specie in natura e comunque ancora meno se togliamo quelli che vivono in zone antropizzate. Per essere più chiari solo i migratori che non hanno avuto contatto con l’uomo si fanno avvicinare, addirittura si avvicinano per curiosità. perciò la “caccia fotografica” evitiamola, difficilmente ci regalerà fotografie di qualità, meglio dieci uscite a vuoto e poi una foto come abbiamo deciso di fotografare.

Andiamo perciò sul facile come fotografare Uccelli, il primo modo che suggerisco è il Birdgarden, anche la Lipu suggerisce come e quando allestire delle casette nel nostro giardino, lo stesso può essere fatto in aree antropizzate, dove magari c’è un piccolo parco e nella stagione invernale si può mettere qualche seme o vermetto e nascondersi a modo per fare delle fotografie, aiuteremo i nostri amichetti a trovare un po’ di cibo e ci regaleranno qualche ora di divertimento, un esempio di capanno per fotografia in zona antropizzata ma poco frequentata e questo. (vedi qui)

Purtroppo le mie esperienze con capanni cosi non sono state facili, vivendo in una zona molto antropizzata da millenni i posti per fare questo tipo di cose non è affatto semplice, un modo ancora più facile è studiarsi delle aree di parcheggio delle auto, dove è possibile trovare zone verdi, studiandosi bene le specie che lo frequentano è possibile magari sfruttando dei posatoi naturali fotografare qualche soggetto di passaggio, tanta attesa ma non sempre qualche risultato, questo è uno di questi che mi ha sorpreso non poco.

Altre qui

Scatto dall’auto nel parcheggio di un parco, dove c’è della vegetazione permette a questi piccoli amici di trovare un abitat tranquillo dove riprodursi, è bastato pulire intorno a questo rametto per un paio di metri e poi il transito su questo è stato automatico.

Penso che questo modo di interpretare la fotografia naturalistica sia impatto zero, fotografiamo gli uccelli che ci circondano, ma vediamo come fotografare magari specie più lontane dalla comune visibilità nelle nostre città, rispettando sempre le loro libertà e il loro spazio, in un articolo ho scritto come approcciarsi a questo tipo di fotografia, ci sono molte fotografie e anche appostamenti che uso, la cosa più importante è studiarsi il luogo da lontano con binocolo con visite assidue, capire dove è meglio posizionarsi, prepararsi prima tutto ed esercitarsi a montare l’appostamento, arrivare sul luogo e nei momenti di minor disturbo, come ho detto uno ora prima dell’alba essere in appostamento, 5 ore prima del tramonto essere in appostamento, non parlare per non disturbare e aspettare pazientemente.

Per montare quest’appostamento ci vogliono 10 minuti, una volta entrati posso garantirvi che qualsiasi specie si avvicina anche la più sospettosa.

Nelle nostre uscite di sopralluogo cercare sempre di mettersi in posizione riparata, sotto una fratta, nascosti da un ciuffo di canne, sempre evitando di essere scorto.

Le varianti sono tantissime, ogni anno è un anno a se, per assurdo ho fotografato di più mentre c’era la pandemia e le paludi erano più in secca, adesso con questo meteo abbiamo le zone dove c’è acqua con condizioni che non hanno favorito la sosta durante la migrazione e di Acquatici se ne sono visti proprio pochi. in compenso ci sono i gruccioni.

I gruccioni mi permettono di fare un discorso che aiuta a comprendere come avvicinarsi alle specie “Confidenti” nel tempo le varie colonie che erano presenti diciamo a tiro di macchina hanno avuto un inesorabile declino, la mia prima foto di gruccione è stata fatta a sette chilometri da San Pietro guardate qui, queste colone sono state spazzate via dalla presenza dell’uomo. La ricerca mi ha portato a girovagare dove c’erano le condizioni per la loro nidificazione, infatti si radunano in luoghi dove anche se c’è presenza umana, questa non arreca disturbo, sempre se non arriva un fotografo che non ha studiato la lezione.

Tutti gli uccelli confidenti hanno un limite alla confidenza, perciò prima di tutto non si devono fare pratiche che li disturbano, vedi ostacolare la loro vita, avvicinarsi in modo assiduo alla colonia, in particolare nella zona inferiore, tanto meno mettere posatoi quando sono già arrivati, meglio andare prima del loro arrivo studiarsi la migliore condizione per non essere d’intralcio, e mettere i posatoi che verranno presi come naturali e non aggiunti, suggerisco sempre di coprirsi o usare un capanno anche mobile, in modo da non essere comunque scorti.

Questo appostamento fasto in una grande area dove i gruccioni cacciano e non ci sono presenti punti dove si possono posare, sfruttando il fatto che il posatoi diventava un ottimo posto di partenza per la cazzia alle api, insetti e farfalle è bastato lasciarlo li una decina di giorni e diventato il loro aeroporto preferito. a me hanno regalato tantissime fotografie.

Gruccione

Altri uccelli confidenti sono i migratori che transitano, magari stanchi e affamati, avvicinarsi sempre con molta cautela, lasciare che si cibino in santa pace, spesso sono proprio loro che si avvicinano e ci permettono di fotografarli, non farsi prendere dalla frenesia, meglio non fare una fotografia che farne una creando disturbo e disagio.

Etica è una parola che tradotta è: la Natura va rispettata e protetta, non c’è un modo diverso di essere un osservatore che riprende momenti emozionati, si deve rimanere al proprio posto.

Elaborazione Colore…Avifauna

Elaborazione colore può essere fatta in più modi, in sviluppo tramite ACR, in Photoshop con vari sistemi, tramite plug-in che sono integrati a Photoshop, negli anni ho usato ACR, ma con il tempo ho visto che in Photoshop c’è la possibilità di intervenire in modo più potente tramite il metodo LAB, questo metodo ci permette un controllo equilibrato che non interviene sulla luminosità e che non inserisce ulteriori dominanti rispetto a quelle presenti, con le ultime versioni di Photoshop anche lavorando in RGB si possono ottenere risultati notevoli penso che sia solo una questione di praticità e di abitudine. Un ultima nota, nella fotografia Naturalistica per come la intendo io non inserisco color/effetti che stravolgono la situazione di scatto, mi piace documentare la vita degli animali più in particolare degli uccelli.

Regolazione Tonalità/Saturazione

Il primo metodo si trova in Photoshop utilizzando la Regolazione Tonalità/Saturazione essendo una regolazione e lavorando in RGB questa crea un livello di regolazione si crea premendo sull’icona

La finestra della proprietà della regolazione ci permette mette a disposizione molte potenzialità, sorvolando la possibilità di creare dei predefiniti che non ho mai pensato per questa regolazione abbiamo la  che attiva il campionatore  questo ci permette di campionare il colore delle zone che vogliamo modificare.

Poi c’è il menu a tendina dove di default c’è scritto Composita (che intende tutti i colori)

Contiene  la possibilità di selezionare i vari colori.

Adesso vediamo i slide il primo Tonalità, Saturazione e Luminosità:

Tonalità ci permette di modificare i colori della foto è un modo creativo di lavorare sulla foto che lascerò alla fine di questo paragrafo.

Saturazione, ci permette di diminuire/aumentare la saturazione

Luminosità, ci permette di diminuire/aumentare La luminosità del colore.

Come dobbiamo procedere per avere un incremento coerente:

Selezionare la manina e campionare i colori che vogliamo enfatizzare, facciamo un esempio:

In questa fotografia desidero enfatizzare i colori caldi dello sfondo.

Ho campionato nella zona cerchiata (calda) e aumentato la saturazione, questo è il risultato:

Come vedete basta poco per far cambiare completamente la fotografia, Guardando il soggetto però vediamo che si è inserita una dominante, che va rimossa.

Procediamo alla rimozione mascherando la regolazione con un pennello nero.

Pennellando di nero con la maschera selezionata le aree da preservare non avremo più l’intervento della regolazione.

Il successivo intervento è sempre sullo sfondo le aree fredde, campiono e aumento leggermente la saturazione, suggerisco di fare questa cosa su un nuovo livello di regolazione Tonalità/Saturazione così da avere livelli diversi dove intervenire in modo più controllato. Faccio sempre un controllo delle dominanti sul soggetto che devono essere neutralizzate se compaiono.

Il risultato finale:

Metodo di correzione colore con il profilo colore LAB

La gestione del colore con l’utilizzo del profilo colore LAB è estremamente potente e ci permette un controllo assoluto sul colore. In cosa consiste la gestione dal momento che in Photoshop convertiamo la nostra fotografia da RGB a LAB abbiamo una diversa gestione dei canali che poi costituiscono il colore i Canali sono tre L(luminosità) A e B

La conversione si effettua in questo modo in Photoshop, dal menu modifica scegliere Converti in Profilo, la finestra che si apre ci permette di impostare la trasformazione:

Nel menu a tendina dobbiamo scegliere Colore LAB, impostare il resto delle opzioni come nella finestra e fare ok.

Cosa accade quando facciamo questa azione Se selezioniamo prima di effettuare la conversione la finestra Canali vedremo l’effetto sui canali

Da a

Si può vedere chiaramente che l’RGB è diventato LAB.

Analizziamo adesso i tre canali LAB il primo la luminosità è un canale che è composto da valori da 0 a 100, il canale A da -128 a 128, lo stesso il canale B, importante è il colore che compongono i canali A e B

Il canale A è composto da -128 a 0 dal Verde da 0 a +128 dal Magenta

Il canale b è composto da -128 a 0 dal Blu da 0 a +128 dal Giallo.

Dopo questa prefazione sul profilo colore LAB vediamo come lo utilizzeremo per enfatizzare i colori e perché è meglio di altri metodi.

La finalità è quella di aumentare la saturazione senza stravolgere la luminosità dell’immagine e controllare le dominanti. La regolazione che ci permette di fare questa cosa è la Curve  perciò clicchiamo e creiamo un livello di regolazione Curve.

Quello che ci servirà per il nostro lavoro è il menu a tendina  da questo menu possiamo selezionare il canale dove intervenire, per il nostro lavoro useremo i canali A e B che sono quelli che gestiscono la componete colore nel profilo LAB.

Il concetto di base è questo: più la linea (curva) che compone il canale è verticale e più il colore sarà intenso. Per comprendere come operare in modo preciso dobbiamo usare i NUMERI, vediamo come, partendo dal canale A prendiamo il triangolino nero (vedi figura) e spostiamo verso destra un pochino nelle finestrella input scriviamo -70, lo stesso facciamo con il triangolino bianco e sempre nella finestra input scriviamo 70. Come si può notare la curva creata è molto più verticale facciamo la stessa cosa con il canale B

Il risultato ottenuto è questo, le componenti colore dell’intera immagine sono state enfatizzate in modo equilibrato senza intervenire sulla luminosità della foto.

Come vedete la foto ha ancora bisogno di un po’ di saturazione, possiamo inserire al posto di 70, 60 questo renderà la curva ancora più verticale e il colori più saturi. Risultato:

Come sempre controllo delle dominanti, i cultori del metodo LAB adesso diventeranno rossi GRRRR…..il controllo lo faccio per capire la presenza sulla foto di dominanti e lo faccio con un regolazione tonalità e saturazione mettendo lo slide del saturazione con il magenta e del blu selezionato ecco cosa si evidenzia:

Con il pennello maschero il soggetto

A sinistra pennellato con il nero la maschera poi ho fatto CRTL+i l’ho invertita, a questo punto sposto lo slide selezionando il Blu e il Magenta cosi da togliere la dominante dal piumaggio, vedo le figure sotto, quando pennello lascio che l’occhio non sia interessato dalla maschera.

Il risultato

Finito l’intervento sul colore ritorno al profilo colore RGB, perciò Modifica > Converti in profilo.

Automaticamente tutti i livelli si uniranno.

Per farmi perdonare la rimozione delle dominanti con la regolazione Tonalità/saturazione ho scritto un articolo sul controllo delle curve e delle dominanti con il metodo Lab lo puoi trovare qui, diciamo che qui c’è il metodo corretto.

Google Nik Collection

Il colore ottenuto e il contrasto rendono la fotografia molto delicata e dalle tonalità tenui direi pastello, possiamo dare un po’ di forza a tutto con una seconda passata colore e contrasto, questa volta lo faremo in un modo diverso con un plug-in gratuito che è reperibile on line la Google Nik collection. Per operare con questo plug-in in Photoshop 2021 è necessario lavorare su un livello convertito in oggetto avanzato vediamo come:

Duplica livello (CTRL+J) Click destro sul livello e poi

L’iconcina ci mostra che è un livello avanzato.

Apriamo la nik collection in particolare Color Efex Pro 4

Color Efex pro 4 ha una serie molto nutrita di filtri noi ne useremo 2 

 e

Il primo ci permette di enfatizzare i colori e lo possiamo fare anche creando una maschera che permette di non stravolgere il soggetto.

Il secondo ci permette di lavorare sul contrasto e di proteggere le luci e le ombre per mantenere il piumaggio apprezzabile e morbido, Procediamo:

Brilliance/Warmth appare cosi:

Il pannello semplice ha tre slide

La saturazione come sappiamo aumenta il colore

Temperatura scalda o fredda l’immagine

Percentuale saturazione equivale a un valore di intensificazione di tutto il Filtro

Facciamo la facile i valori sono sempre soggettivi ma per avere un effetto equilibrato nelle mie prove su questo tipo di immagini partirei da questi:

L’immagine adesso e molto più calda e anche il soggetto risulta molto interessate. Dal nostro intervento, di primo acchito avrei subito fatto annulla, troppo colore sul soggetto dove non deve non ne aveva vedi il bianco, il plug-in però ha una funzionalità estremamente interessante i punti di controllo, andiamo a vedere:

Abbiamo due possibilità:

Uno crea un punto che aggiunge, uno crea un punto che sottrae, vediamo come ci possono tornare utili, in questa foto il soggetto è troppo saturo e noi dobbiamo far tornare prima di tutto quello che è bianco, bianco o con una leggerissima dominate calda e capire se il colore delle piume scure del soggetto sono troppo interessate dalla saturazione aggiunta. Procediamo:

Prima di tutto voglio togliere dal colore dal bianco e intervengo con dei punti nelle area bianche che sottraggono, questo è il risultato

Questa azione ha sì tolto la saturazione dalle aree bianche, ma ha anche inserito una desaturazione alla zona intorno al soggetto, con una funzione del plug-in questo sarà chiaramente visibile selezioniamo il punto evidenziato nell’immagine qui sotto

Come si vede i punti bianchi sono stati selezionati, si vede la parte sfumata introno al soggetto, procediamo per risolvere questa cosa con dei punti che aggiungono la saturazione impostata nel plug-in tutto intorno al soggetto.

Lo possiamo fare anche in questa condizione di visualizzazione così avremo subito il risultato.

Come potete vedere ho lavorato creando una serie di punti che creano una maschera che ripristina tutto intorno al soggetto il bianco cioè rende visibile la saturazione impostate nel plug-in, ma controlla e desatura completamente la parte bianca e per effetto delle sfumature crea una zona meno intensa nel piumaggio scuro, questo è proprio quello che volevo. Vediamo il risultato nella foto.

Sono soddisfatto che lavoro fatto perciò passo alla seconda fase, Per poter aggiungere un altro filtro dobbiamo procedere cosi

Cliccare su Aggiungi e scegliamo La schermata apparirà cosi

Il plug-in ha delle slide che sono intuitive

Correggi dominante cromatica lo dice la parola stessa toglie la dominante

Correggi contrasto e da toccare con cautela che fa disastri

Contrasto dinamico regola il valore del contrasto

Il mio modo di procedere o meglio la filosofia da mettere in campo e impostare un contrasto che rispecchi la condizione di scatto perciò:

Imposto un valore intorno a 15 per poi poter valutare l’intervento delle altre slide poi con correggi dominante mi sposto, la nostra foto è già stata corretta ma intervenire conferma il lavoro fatto, anche con questa vado a 15. Con correggi contrasto mi fermo a 10. Intervengo su Ombre e Alte luci, Ombre 60%, Alte luci 55%. Queste due ultime slide funzionano come il fondi se che abbiamo visto nel contrasto in LAB nella curva di luminosità

Siamo arrivati a questa condizione, il lavoro nella NIK è finito faccio ok Questa è la finestra dei livelli

Sembrerà una fissazione ma controllo ancora le dominanti Blu e Ciano perciò seleziono la regolazione tonalità e saturazione, click sulla manina e seleziono con il attivato il campionatore la parte dove era presente il blu e ciano e porto la slide al 100% positivo per vedere se esce il blu o il ciano risultato.

Nessuna dominante presente

Posso anche eliminare il livello di regolazione cliccando sul cestino

Seleziono il livello di sfondo e faccio clic destro e poi unico livello.

Marco Venanzi